10 errori da evitare quando crei una t-shirt

Qualunque grafico esperto conosce i trucchetti per un design di qualità indiscutibile. Ma se non fai il grafico per professione è normale che questi trucchetti ti siano del tutto sconosciuti. 

Oggi sempre più persone vengono attratte dalla possibilità di ampliare la loro attività con nuove possibilità di business. Ad esempio, sono moltissimi i negozi non specializzati che si occupano della creazione di stampe su tessuto. Anche grazie a macchine estremamente semplici ed intuitive, come quelle che rivendiamo noi.

La stampa su tessuto è qualcosa che chiunque può imparare a progettare, grazie alle moderne tecnologie piccole e semplici da utilizzare. L’unica difficoltà, una volta in possesso degli strumenti di lavorazione, è saper creare un design che faccia dire al cliente “Woooow, questa maglietta è incredibile!”. 

In questo articolo voglio elencarti quali sono i 10 errori più comuni nella progettazione di un disegno per capi di abbigliamento.

 

Punto 1. Le dimensioni contano

Adatta il disegno alla taglia della maglietta, sembra scontato ma spesso nella fretta si crea un design unico e si cerca di “trascinarlo” su tutte le taglie. Assolutamente sconsigliato, dovresti al contrario pensare di scalare la tua grafica per avere una linea coerente fra le taglie e soprattutto per elementi più piccoli, come le maglie da donna o da bambino.

Ricorda che la scelta della dimensione giusta è influenzata anche dal tipo di design che stai creando.

Ti faccio un esempio, se il disegno è un logo circolare o quadrato, è più efficace posizionarlo al centro del petto senza prendersi tutto lo spazio allargandosi troppo sui bordi. 

Nessuno vorrebbe mai una maglietta che è occupata da un logo enorme per il 50% della superficie! E anche se può sembrarti controintuitivo, non è assolutamente detto che più grande significa più bello, anzi.

Questo discorso può sembrare scontato, ma è davvero importante riconoscere che per dare carattere ad una T-shirt non basta stamparle sopra a prescindere. Bisogna farlo in modo sensato e ragionato.

 

Punto 2. Posizionamento

Praticamente va in coppia con il punto 1 e se sbagli dimensione e posizionamento hai ottenuto un disastro.

Ipotizziamo adesso che ti sei fatto il tuo progettino, fatto bene, e le dimensioni sono perfettamente corrette, ora devi posizionare al meglio la tua grafica - e questo vale sia se stampi in DTG (Direct to garment o diretto su tessuto se preferisci) sia se applichi un termoadesivo della siser. 

L’errore più comune è posizionare la grafica sulla pancia!
Se la tua grafica è una grafica bella piena, o un logo che deve essere grande, cerca di metterlo in una posizione standard. Davanti o dietro non importa l’importante è che tu non la metta al centro del rettangolo immaginario che forma la maglia, bensì un po’ più in alto.

Il consiglio che ti do è proprio di stare qualche centimetro sotto il collo, in questo modo non potrai sbagliare. 

Puoi usare anche un altro trucchetto per piazzare la tua grafica. Immaginiamo una grafica 20*20 cm circa, parti dal colletto e usa 3 dita per prendere la misura 😉 posizionamento perfetto.

Ps. ricorda che per essere bella la stampa deve essere perfettamente centrata, e per prendere il centro puoi semplicemente piegare a metà la t-shirt e stirare o pressare la piega centrale. In questo modo avrai un riferimento sicuro.

Ti lascio anche un link dove avevamo già parlato del posizionamento lato cuore
Come posizionare la grafica su una maglia? | DUECI grafica

 

Punto 3. Scegli il font adeguato

Vuoi realizzare una grafica fatta di sole scritte? Nessun problema, sappi però che per ottenere un design che spicca sulle T-Shirt bisogna dare risalto alla componente visiva del messaggio scritto. Questo significa che devi porre attenzione a tanti elementi, i caratteri tipografici, la spaziatura delle lettere e l'interlinea sono elementi fondamentali per progettare una grafica esteticamente piacevole (che tradotto significa una grafica che vende un casino).

Se abbiamo una frase piuttosto lunga, è meglio non utilizzare un solo carattere ma sceglierne massimo tre, tutti compatibili tra di loro dal punto di vista estetico. 

La scelta dipenderà dal tono del messaggio, dal destinatario (chi vuoi attrarre scrivendo una certa frase?), dal contesto in cui verrà indossata la maglia. Esistono alcuni tipi di caratteri che si adattano facilmente a ogni genere di situazione, altri invece è meglio usarli solo in contesti specifici. Meglio scartare in ogni caso il Comic Sans, che potrebbe risultare decisamente banale, ma soprattutto come dicono le varie comunità on line, ogni volta che si usa il comic sans un grafico muore! Sto scherzando ovviamente. Ma il comic sans, no, dico davvero, è troppo banale.

Non fermarti al primo font, esplora tutte le opzioni. Può sembrare una fase noiosa, ma il cliente rimarrà soddisfatto dal tempo che ci avrai dedicato e una volta trovato il giusto schema puoi sempre realizzare una serie di magliette da mettere in esposizione nel tuo negozio. Farai felici quei clienti che non hanno fantasia e non sanno mai cosa realizzare, vedere i design già pronti li guiderà nella scelta del “regalo”

 

Punto 4. Composizione

Ecco questa può essere la parte più complicata, il vero e proprio campo dei grafici, che conoscono tutte le regole della composizione e i principi del design classico.
Te ne cito qualcuno: Allineamento, Bilanciamento, Contrasto, Gerarchia, Prossimità, Ripetizione, Semplicità e Spazio Bianco. Conoscere tutti questi principi ti può guidare nella realizzazione della Composizione perfetta.

Ma se non nasci grafico, allora come devi fare? Se il disegno in questione è formato da diverse frasi, parole e immagini, dovrai cercare di comporre il tutto nella maniera più equilibrata e sensata per l’osservatore.
Come ti ho già detto non è semplice, bisogna saper calibrare spazi vuoti e spazi pieni, decidere le misure più giuste per ogni disegno, e infine posizionare decidendo un ordine (la gerarchia) o un criterio di osservazione.

Se ti va di approfondire trovi tante academy on line, per studiare e migliorare, altrimenti puoi sfruttare la ricerca su internet, grazie a google e pinterest troverai migliaia di esempi da cui prendere ispirazione.

 

Punto 5. Qualità del file

Questo è in assoluto il problema più comune che i clienti mi fanno presente. E questo perché troppo spesso le immagini sono a “bassa risoluzione” ovvero che non hanno abbastanza informazioni per essere stampate correttamente. Ci sono troppi pochi pixel e quindi quando andiamo ad “ingrandire” quei pochi pixel che avevamo vengono spalmati, con la conseguenza di una pessima qualità di stampa.

Spesso si dice che il file raster (o bitmap) debba essere a 200 ppi o 300 ppi che è ancora meglio, se hai un file a 72 ppi, hai un file di bassa qualità. 

In realtà è proprio la quantità di pixel che fa la differenza. Nelle foto qui sotto, vedi il fiore che ha una quantità di pixel discreta (parliamo di 1498 pixel di lato) nella prima foto e ti permette di stampare una foto di buona qualità fino al formato massimo di 19*20 cm (se vai oltre queste dimensioni i pixel non bastano più per ottenere una buona foto).

Nell’altra foto invece, abbiamo solo 150 pixel di lato ed il formato massimo di stampa è di 1,27 cm. Capisci da te che se provi a ingrandire quella foto che proprio non ha i pixel il massimo che puoi ottenere è un quadro astratto.

Inoltre la foto piccola del fiore ha anche un altro problema, è massacrata dagli artefatti.
Questo può avvenire in buona sostanza per due motivi, usi un file “a perdita di dati” come il jpeg, e ogni volta che lavori e ri-salvi il Jpeg, quello va a comprimere e perdere dati, fino a quei risultati mostruosi del fiore. 

Oppure, altra cosa che capita 12 volte su 10, ti passano la foto tramite whatsapp!
Capisco che possa essere comodo ma whatsapp e facebook, per poter gestire la quantità di foto che giornalmente ci scambiamo e carichiamo sui loro server, comprime immensamente le foto, questo significa che la qualità ne esce presa a calci. 

La soluzione è in questi casi, optare dove possibile per file vettoriali, come quelli creati da illustrator e corel draw - i formati tipici sono PDF, EPS, AI, CDR o SVG. 

Mentre nei casi delle foto, si dovrebbero avere foto di qualità (vanno bene anche fatte con il cellulare alla massima grandezza), che possono essere scambiati tramite penna USB, via mail o con servizi tipo Wetransfer.

E ricorda, se credi di dover lavorare più e più volte la foto, evita di salvarla in jpeg, al contrario opta per il formato TIFF o il PSD di Photoshop.

 

Punto 6. I colori

La scelta dei colori è una fase cruciale, tanto quanto la composizione, se non di più!
E non ti sto parlando solo in termini di design, se stampiamo in serigrafia una piccola tiratura, scegliere se stampare a 2 o a 4 colori può fare un'enorme differenza anche a livello di prezzo.

In alcuni casi quindi puoi scegliere se lavorare in serigrafia, in DTG o con i termoadesivi, anche a seconda delle quantità e consigliare il tuo cliente al meglio, in base alle sue necessità.

Ma tornando a questioni di pura progettazione, la scelta dei colori è fondamentale. Non è detto che tu debba per forza usare tantissimi colori, anzi, di solito per progettare bene se ne scelgono 3-4 al massimo. E devi cercare di usare un colore che si stacca dagli altri per far risaltare gli elementi che vuoi mettere in evidenza.

Se non sai da dove partire, l’ideale è sempre andarsi a cercare gli spunti giusti - tipo il sito Adobe Color che ti permette di trovare ispirazione sulle tendenze di colore.

‎Ci sarà quasi sempre un numero ideale di colori o una piccola gamma tra cui scegliere, a seconda di ciò di cui potresti aver bisogno per un logo ufficiale o per rappresentare correttamente un'immagine. ‎‎Cerca di raggiungere i tuoi obiettivi con il numero possibile di colori e la tua grafica sarà probabilmente indossata più spesso.

Se ti interessa, in un altro articolo potrei approfondire la teoria dei colori, i colori complementari, il bianco e nero, le gamme tonali e tutte le amenità che ti permettono di gestire al meglio il colore.

Se al contrario devi solo stampare una foto in DTG, allora nessun problema, sfrutta pure tutta la gamma tonale dell’immagine.

 

Punto 7. Contrasto

Una parte molto specifica e importante nella scelta del colore è il contrasto. Ma cos'è esattamente il contrasto? È la distanza in termini di luminosità tra due o più colori.

Il contrasto più forte sarà sempre nero su bianco (o viceversa), perchè sono proprio agli estremi dell’asse della luminosità. Naturalmente, anche gli altri colori possono avere un alto contrasto, l’importante è che tu li scelga con luminosità molto differenti tra loro. 

Scegliere se dare maggiore o minore contrasto dipenderà molto dalla grafica che andrai a fare. La cosa migliore è studiare l’immagine per capire quali sono i colori dominanti, ad esempio quali occupano una superficie maggiore, e poi calibrare il contrasto con quelli di sfondo o con gli elementi che fanno da contorno. In base al messaggio che il colore dovrà comunicare, ci saranno immagini che necessitano di tonalità molto accese (come quelle per un gruppo hip hop o il costume di un surfista) e dove la scelta migliore sarà creare un contrasto elevatissimo su uno sfondo neutro o scuro. Non è detto però che tu lo debba alzare necessariamente così tanto. Alcuni design non necessitano di un contrasto elevatissimo: immagina il body di un bambino o una borsa da donna, che richiedono la delicatezza di toni pastello su sfondo neutro.

 

Punto 8. Inversione

L’inversione è una tecnica che si usa soprattutto quanto dobbiamo stampare con inchiostro bianco su sfondo nero. In questi casi, l’immagine originale che dobbiamo riportare è invece nera su sfondo bianco. 

“Okay Houston, abbiamo un problema”! 

Il processo di conversione da negativo a positivo potrebbe far perdere efficacia all’immagine. In questi casi, ciò che si può fare è aggiungere un contorno bianco alle parti che ci interessa mantenere come nell’immagine originale, in modo da non invertire bianco e nero totalmente e stravolgere il disegno.

In questo caso è più problematico quando hai delle immagini bitmap o raster, andare a fare la selezione corretta degli elementi che devi invertire (che come abbiamo detto non vanno invertiti tutti) può risultare complicato. Al contrario quando hai un design fatto in vettoriale, che può essere fatto con illustrator o coreldraw le cose si semplificano notevolmente perché ti basta selezionare un vettore, invertirlo e aggiungere un po’ di traccia. Farlo su un disegno vettoriale è rapido, su una bitmap può portare via diverse ore.

 

Punto 9. Complessità

Ottimizzare il tuo design a volte significa solamente provare a semplificarlo.

Spesso succede che nel tentativo di essere creativi e originali si faccia una composizione di immagini e di colori troppo complessa e un po’ caotica. La difficoltà sta nel mantenere sempre un certo equilibrio che metta a loro agio gli osservatori!

L'occhio umano, proprio per come è strutturato, ha una messa a fuoco su un’area troppo piccola. Quando strutturi un design con troppi elementi, costringi la persona a fare una scansione rapidissima e continua del design, con il risultato di affaticare l’osservatore e avere un design caotico. In questi casi “less is more”, riduci gli elementi per gestirli meglio e facilitare l’osservatore. 

 

Punto 10. I bordi

Nel caso in cui progetti una grafica in vettoriale o crei dei testi, l’immagine che ottieni è già scontornata (senza bordi e senza sfondo). Al contrario, quando progettiamo per la serigrafia o per la stampa DTG, capita spesso di vedere una cosa davvero brutta da guardare, ovvero il termoadesivo quadrato con la grafica dentro. Scontornare, andare a eliminare quel bordo, dà maggiore valore alla grafica. 

Per un anniversario potresti scegliere di fare una cornice elegante intorno alla grafica, ma se fai la grafica per un motociclista è molto meglio creare un bordo frastagliato, vintage oppure grunge. Come fai ad ottenerli? Puoi utilizzare un software vettoriale o scegliere le maschere di photoshop.

In altri casi ancora dovrai creare un "knock out",ovvero tirare fuori il soggetto principale da tutto ciò che distoglie lo sguardo dell’osservatore. Se vuoi stampare la testa di un leone nella savana avrai lo sfondo a distogliere l’attenzione dal leone, quindi la cosa migliore è eliminare lo sfondo per mettere in risalto la testa. 

E se non hai photoshop? Sappi che c’è un editore online chiamato Photopea che funziona come photoshop ma sul web. 

Photopea | Online Photo Editor

Un altro che può tornarti utile ma che non fa miracoli si chiama Background Remover. 

Remove Background from Image – remove.bg

Su soggetti abbastanza semplici funziona meravigliosamente bene, su cose più complicate è meglio utilizzare photoshop. 

 

Bene, con questi 10 semplici consigli sugli errori da evitare, adesso non ti resta che stampare. Puoi optare per tutte le tecnologie che abbiamo a disposizione. 

Plotter da taglio 

Con cui creare le tue scritte e i tuoi design con i termoadesivi:

Camm1 

Con una velocità di taglio pari a 1485 mm al secondo, la serie CAMM-1 GR vanta la più alta velocità di produzione nella sua categoria.

I plotter da taglio GR (GR-640, GR-540 e GR-420) assicurano risultati precisi e accurati anche ad alte velocità di produzione.

 

 

 

 

 

GS24

Qualità, facilità di utilizzo e versatilità sono le caratteristiche che rendono il GS-24 un plotter da taglio davvero innovativo, capace di ottimizzare al massimo la produzione e i tempi di lavorazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stampanti DTG

Con inchiostri specifici per tessuti certificati oekotex, ti permettono di stampare su tessuti naturali come il cotone:

Epson F2100

La SureColor SC-F2100 consente di impostare e avviare la stampa di t-shirt e altri articoli immediatamente, con una soluzione completa che include stampante, testina di stampa, inchiostri e software. Questo nuovo modello garantisce rapidità e alta qualità, con un numero inferiore di interventi e la possibilità di creare design personalizzati.

 

 

 

 

 

 

 

Epson F3000

Ideale per le aziende di abbigliamento medio-grandi.
Epson Surecolor SC-F3000 è la macchina che ti permette di avere una grande produzione a prezzi contenuti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Roland BT-12

Compatta, facile da usare, affidabile e progettata per produrre prodotti personalizzati come magliette, abiti, abbigliamento e accessori. Inizia subito a creare un business grafico personalizzato o diversifica la tua attività con articoli promozionali stampati rapidamente.

Capace di stampare singoli pezzi e qualsiasi T-shirt o indumento on-demand, VersaSTUDIO BT-12 è anche la tecnologia complementare ideale per i fornitori di serigrafia e stampa digitale.

 

 

 

 

Stampanti sublimatiche

Che ti permettono di stampare tessuti poliestere e gadget adatti alla sublimazione, per estendere oltre l’infinito le tue possibilità creative, e di business.

Epson F100

Questa stampante a sublimazione è perfetta - soprattutto quando lo spazio è limitato - per produrre articoli promozionali personalizzati, come tazze, portachiavi, cover per telefono e altri piccoli oggetti. SC-F100 soddisfa, inoltre, le esigenze dei produttori tessili che desiderano creare prodotti su misura come cappellini, grembiuli, cordini e piccoli cuscini.

 

 

 

 

Epson F500

Devi stampare Cover per smartphone, tazze, tappetini per il mouse, t-shirt o cuscini? SureColor SC-F500 è la macchina ideale, progettata appositamente per le piccole imprese, che offre affidabilità e bassi costi di gestione, garantendo tempi di consegna rapidi e senza richiedere competenze specifiche.

 

 

 

 

 

Texart XT-640

Per piccoli campionari e pezzi unici. Offri il massimo ai tuoi clienti: abbigliamento sportivo, moda, soft signage, decorazione d’interni, articoli promozionali, gadget e molto altro. Gestisci con facilità produzioni “on demand” e “just in time”.

 

 

 

 

 

 

 

Texart RT-640

Texart RT-640M è una stampante multifunzione a sublimazione, di grande formato, progettata in modo intelligente per consentire la stampa indiretta su carta transfer o diretta su tessuto con la convenienza di avere un unico dispositivo.

 

 

 

 

 

 

 

ZT-1900

La stampante industriale a sublimazione Roland ZT-1900 è progettata per i lavori tessili più impegnativi: 190 cm di larghezza, sistema di alimentazione adatto a rotoli jumbo, velocità di stampa incredibili. Combina una qualità sbalorditiva con costi di gestione incredibilmente bassi.

 

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